Business Process Management: la metodologia indispensabile per il P.N. Industria 4.0

 

Un pilastro portante del Piano Nazionale Industria 4.0 è la digitalizzazione dei processi d’impresa, in particolare quelli dedicati alla produzione: si punta infatti all’inserimento di soluzioni per monitorare e rispondere in tempo reale a qualsiasi evento si manifesti in linea. E’ opportuno ricordare però che la gestione del processo produttivo è solo un tassello del puzzle che costituisce l’intera azienda. La produzione di beni e servizi è infatti vincolata all’ordine emesso dal Cliente (commessa) che, attraversando l’impresa, attiva tutti i servizi disponibili: dalla codifica al controllo sulla solvibilità del Cliente, al lancio di produzione, allo stoccaggio (magazzino), alla consegna (logistica), fino alle problematica tipiche del servizio Clienti pre e post vendita. Per definizione un ”ordine” attraversa tutta la Value Chain.

 

Quindi focalizzare l’attenzione solo sulla “produzione” non è corretto se il monitoraggio non è esteso a tutte le altre funzioni d’impresa: sarebbe solo una visione parziale e ben poco indicativa di ciò che succede in azienda. Per garantire una visione globale corretta ed un confronto omogeneo è necessario estendere la digitalizzazione verso tutti i processi d’impresa garantendo al tempo stesso un approccio olistico, non solo come previsto ai punti 4-5-6 delle linee guida del P.N. Industria 4.0, ma anche dal buon senso manageriale.

 

L’unica tecnica metodologica in grado di effettuare questa operazione in modo dinamico è il Business Process Management.

 

La metodologia BPM definisce una precisa “road-map” che consente di trasformare la struttura funzionale in una organizzazione per processi. Questo intervento consente di generare coerenza strutturale tra i reparti d’impresa e di metterli in relazione tra loro sulla base delle necessità del Cliente. La gestione per processi, oltre ad assicurare una corretta visione d’insieme, consente di adottare una metrica (prevista anche dalle cogenti UNI EN ISO 9001-2015) per valutare le effettive capacità dell’azienda di erogare valore e, quindi, di ottenere i veri Key Performance Indicator (KPI), oltre che individuare i reali rischi operativi.

 

Sebbene si parli molto di BPM, questi principi di analisi dell’organizzazione sono poco conosciuti e ancor meno applicati in azienda. Il Corso di Eccellenza in BPM, grazie al patrocinio ufficiale del Comitato Scientifico dellUniversità degli Studi di Torino, che interverrà con i suoi docenti guidati dal Prof. A. Di Leva, fa chiarezza e mette a fuoco questi concetti, presentando una robusta metodologia per affrontare l’analisi, l’ingegnerizzazione e la ristrutturazione dei processi. Alle nozioni teoriche verranno affiancate sessioni di laboratorio (circa il 50% del tempo) per apprendere come modellare efficacemente un processo al fine di attuare la simulazione delle performance ed eseguire le analisi what-if volte all’ottimizzazione e al miglioramento organizzativo.

 

Il modello di processo, creato con la notazione BPMN 2.0 integrata nella metodologia BPM, può essere applicato e connesso ai sistemi informativi in aziende di ogni dimensione, ordine e grado.

 

Corso di Eccellenza in Business Process Management

Vicenza, 23-24 gennaio, 30-31 gennaio e 1 febbraio 2017 

per ulteriori informazioni   http://www.proxyma.it/it/formazione